Pedro Pedro – E l’incertezza del nostro Tempo
Torniamo a parlare di portoghesi. Dopo il colpo di vento di Carla Pontes, un altro sguardo, questa volta più ardito ed estremo, nella commistione fra Moda e Design, offerto dal label Pedro Pedro, con la collezione “La mer qu’on voit danser”.
Pluri-premiato designer, diplomato all’Accademia de Moda de Porto (nella quale ora insegna), ha esordito nella moda maschile con uniformi , jeans e streetwear, proseguendo con calzature e un fashion brand presente sulle passerelle di Parigi e Milano. Ha visto pubblicate le sue stravaganti creazioni nelle principali testate di moda, e non stupisce, vista la scelta e l’accostamento originali di tessuti, tagli e colori.
Pedro Pedro propone una galleria di abiti dalle tinte decise e nette, prive di sfumature (verde bottiglia, rosso, bianco, blu, nero), su materiali tecnici e plastici (dalla gomma al cotone cerato), combinati in tagli bizzarri, asimmetrici, sfilacciati, a volte composti e montati come patchwork discordanti, quasi sempre dai volumi ambigui.
Sembra ribellarsi al concetto di prevedibilità, confort e rassicurante vestibilità, che poco si accorderebbe con l’ambiente spigoloso e ostile che ci circonda. A volte, un vero e proprio mare di segmenti in tempesta.
Anziché mimetizzarsi e avvolgersi, allora meglio proteggersi e distinguersi, inserendosi nelle geometrie imprevedibili che ci circondano e diventando frammenti attivi del caleidoscopio.
Vestirsi di una seconda pelle tecnica, minimo attrito, massima protezione.
Sfruttare la gamma cromatica per inserirsi nel disegno globale.
Frammentare e deframmentare, comporre e strutturare, in un’ottica che implica la comprensione della realtà e la presa di posizione all’interno di essa.
La donna che sceglie di vestire Pedro Pedro, dichiara di aver capito in che mondo vive, e di essere pronta ad affrontarlo, chissà, forze danzando, quando serve anche con un paio di stivaloni di gomma.